RACCONTI A PORTATA DI MORSO: I migliori street food raccontano di cultura e di passione
In pochi sanno che la Roma imperiale fu una delle prime culture ad introdurre nella quotidianità il concetto di Street Food: mangiare per strada era un’usanza importata dai Greci, che friggevano il pesce tra le vie, e a Roma divenne un business redditizio, dato che i romani, impegnati in varie attività, erano soliti fermarsi per strada a mangiare qualcosa di veloce.
Benchè fosse una città ricca con 1 milione di persone, la popolazione meno abbiente non aveva la cucina, e mangiava nelle cosiddette tabernae, locali semi-aperti ai lati delle strade dove i poveri si facevano cuocere le vivande e i patrizi stuzzicavano tra una mattina alle terme e una pausa dal lavoro. Si mangiava un po’ di tutto, dai legumi alle verdure, uova, cipolle, cacciagione, spiedini, frutta secca, dolci e spezie.
Non era la Società dei magnaccioni che conosciamo oggi, anzi: Carbonara, matriciana, abbacchio…tutte cose che hanno poco a che fare con quel periodo. Roma assomigliava più ad una Istanbul o una qualunque città orientale odierna: le spezie davano la cifra del rango sociale di una persona, e se ne usavano in quantità in qualunque pietanza. Con il tempo il concetto di street food, da “ripiego”, è diventato un vero e proprio culto della gastronomia e della cultura di ogni singola regione e luogo del mondo; dai mercati della Thailandia, al Giappone passando per gli Stati Uniti, oggi è un elemento identitario e ricercato. In Italia, spesso va a ricalcare quelle che erano usanze e piatti tipici, ma allo stesso tempo aprendole alla contaminazione di nuove culture e nuovi sapori da assaggiare.
Ragion per cui oggi noi di Edilfar Rent ti suggeriamo alcuni degli street food imperdibili per saziare la vostra fame di viaggio e..di cibo!
JIAMO LAB – Roma Il Jiamo è un panino originario dello Shaanxi, area nord occidentale della Cina famosa per l’Esercito di Terracotta, che ha percorso migliaia di chilometri e da qualche anno, è atterrato a Roma, più precisamente nel Jiamo Lab sito in via Bergamo. La preparazione del panino dal 2016 è patrimonio immateriale dell’UNESCO, e significa letteralmente “panino da riempire di carne”, ed è curato da ChenQiang Hu, chef giovanissimo che dopo varie esperienze si è messo in proprio per far assaggiare a tutti la cucina della sua regione. Il panino potrebbe confondere, ad una prima occhiata sembra una sfogliatella, o un nugolo di fettuccine fritte e scrocchiarelle, che in realtà cela una complessissima procedura artigianale che riesce a creare un involucro frastagliato per il manzo, il maiale o le verdure che si scelgono, che portano con sé millenni di storia cinese. Ogni spezia, ogni gusto agrodolce, racconta di un viaggio, racconta di quanto sia lontano questo concetto di cucina e di quanto sia buono. Nel 2023 è stato eletto lo Street Food dell’anno.
PESCARIA – Polignano Forse il nome più blasonato della lista, è quello che più di tutti è riuscito a stravolgere il panorama dei panini in Italia: nato nel 2015 a Polignano a Mare, oggi è in 11 città italiane ed è in continua espansione, tra Padova, Milano, Bologna, Torino, Roma, Napoli, Verona e Trento. Nato dall’unione di intenti di Bartolo L’Abbate e Domingo Iodice, in principio fu un fish bar, culminato con la conoscenza dello chef Lucio Mele, nel famoso slogan con cui l’azienda si definisce, ovvero il McDonald’s Made in Puglia. Un format replicabile ovunque, tenendo alti gli standard, che è stata premiata anche da Forbes che l’ha annoverata tra le 50 aziende più influenti d’Italia su Facebook: crudi, tartare, tonno, salmone, spigole e polpi: ogni dono del mare è trattato con schiettezza e curiosità, cercando di esaltarne il gusto marino lasciandolo emergere con prodotti freschi e gustosi. Il perno su cui l’idea è montata, è un panino che ricalca l’essenza della Puglia e del pugliese stesso (l’ethos, come lo definisce lo chef): rape saltate con aglio, olio e peperoncino, ricotta mantecata con limone, polpo fritto e mosto cotto di fichi e salsa di alici. Semplice, curioso, godurioso.
GOFRERIA PIEMONTESA – Torino Se si vuole la storia e la tradizione, non si possono non menzionare i gofri piemontesi. Mauro Dario apre questo posto nel 2005 in pieno centro storico, con l’intento di far conoscere ai più un cibo frugale ma gustoso molto diffuso una manciata di secoli fa. I gofri altro non sono che i nonni dei waffle, che nascono nel 1800 in Piemonte al confine con la Francia, ed infatti assomigliavano a loro volta ai Guefres d’oltralpe, ed avevano una particolare texture “reticolata” da cui deriva il nome. Mangiate in variante dolce con miele e acero, o salata con formaggi e salumi, con il tempo il concetto è stato inglobato nella pasticceria, dove i waffle hanno monopolizzato e convertito la preparazione dell’originario impasto, rendendolo più spesso e voluminoso. Il prodotto originale era sottile e quasi croccante, che però continua a vivere in qualche piccola realtà torinese che ancora diffonde la storia di questo prodotto che ha più di 200 anni Innovazione, contaminazione, tradizione.
Il cibo non è solo saziare un istinto, ma è partecipare ad un racconto, rivivere delle sensazioni o immaginare luoghi mai visti. E farlo alla velocità di un “mordi e vai”, è un incredibile livello di sintesi raggiunto dalla cucina e dagli orizzonti che sta sondando in questi anni, adattandosi a bisogni e piaceri della società odierna. A noi sono piaciuti molto questi tre indirizzi, e a voi? Se siete indecisi su cosa scegliere, noi di Edilfar Rent possiamo portarti in tutti e tre con le nostre auto premium: noleggiale senza pensieri, stupisciti della guidabilità della nostra flotta e riempi la vista (e lo stomaco) dei luoghi che hai sempre desiderato vedere. Vienici a trovare nelle nostre sedi, devi solo decidere dove e quando partire: ci trovi a Roma, a Milano e a Modena!